Il Buio oltre la siepe (To Kill a Mockingbird) è un film del 1962 vincitore di tre premi Oscar tratto dall’omonimo romanzo vincitore del Pulitzer. Atticus Finch (Gregory Peck) difende un uomo di colore, Tom Robinson, dalle accuse di stupro di una ragazza bianca. La colpevolezza di Tom sta solo nell’essere un uomo di colore e Atticus, pur dimostrando in udienza l’innocenza dell’imputato, deve scontrarsi con l’ostilità e il razzismo del popolo e della stessa giuria. Un film poetico ed emozionante, che scuote l’anima e le coscienze, selezionato e conservato nel National Film Registry come film culturalmente e storicamente significativo.
Il buio oltre la siepe è un film del 1962, diretto da Robert Mulligan, tratto dal romanzo della scrittrice recentemente scomparsa Harper Lee. Il film è stato candidato ad 8 premi Oscar, portandosi a casa tre statuette: miglior attore protagonista a Gregory Peck, miglior sceneggiatura non originale a Horton Foote e miglior scenografia a Alexander Golitzen, Henry Bumstead ed Oliver Emert.
La storia racconta una cittadina americana, Maycomb (Alabama) dove il razzismo verso i neri è così forte che l’avvocato Attucus Finch (Gregory Peck), avendo accettato la difesa d’ufficio di Tom Robinson (Brock Peters) - un ragazzo nero accusato di violenze su una donna del posto - si trova a dover sopportare offese e rappresaglie per il semplice motivo di voler compiere il suo lavoro. La vicenda è raccontata dal punto di vista dei figli di Atticus, Scout (Mary Badham) e Jam (Philip Alford). Tutta la regia è guidata, infatti, da un senso di delicatezza e sorpresa che solo lo sguardo di un bambino può avere.
Il buio oltre la siepe si riferisce all’ignoto che spaventa i bambini oltre la siepe che divide la loro casa da quella del loro vicino, Boo Radley (Robert Duvall), un giovane con problemi psichici ritenuto un pazzo pericoloso. I bambini sono spaventati da questo individuo che non conoscono e lo temono. Allo stesso modo gli abitati di Maycomb odiando la popolazione nera dimostrano solo di aver paura di ciò che non conoscono, odiando un ignoto che non esiste se non nelle loro menti.
Il buio oltre la siepe è una storia tragica, molto cruda nella sua delicatezza. Non ci sono storie d’amore, o momenti d’azione, ma è uno di quei film che ti si attaccano addosso perché sono unici nel modo di raccontare una storia struggente.
E' un film vecchio, in bianco e nero, sono morti praticamente tutti gli attori. Ma non lasciatevi condizionare: spesso di esagera con la parola capolavoro per qualcosa che ci è piaciuto moltissimissimo, ma lo si fa sempre in maniera arbitraria perché la vera prova che i film devono superare è quella del tempo. Questo film resiste agli anni che si porta addosso, dimostrandosi attuale in ogni suo aspetto sia da un punto di vista strettamente cinematografico che sociopolitico.