La storia tumultuosa di una famiglia di Bagheria raccontata attraverso tre generazioni, tra eventi personali e politici.
Il film racconta la vita nella cittadina siciliana di Bagheria (conosciuta come Baarìa in siciliano), dagli anni '30 agli anni '80, attraverso gli occhi degli innamorati Peppino (Francesco Scianna) e Mannina (Margareth Madè). Una famiglia siciliana ritratta attraverso tre generazioni: da Cicco a suo figlio Peppino fino a suo nipote Pietro. Toccando con leggerezza la vita privata di questi personaggi e delle loro famiglie, il film evoca gli amori, i sogni e le delusioni di un'intera comunità della provincia di Palermo nell'arco di cinque decenni: durante il periodo fascista, Cicco è un pastore che trova il tempo di seguire le sue passioni: i libri, i poemi epici, i grandi romanzi popolari. Nei giorni in cui la gente soffre la fame e durante la Seconda Guerra Mondiale, suo figlio Peppino è testimone di ingiustizie da parte di mafiosi e latifondisti. Diventa comunista. Dopo la guerra, incontra la donna della sua vita. La famiglia di lei si oppone alla relazione a causa delle idee politiche di lui, ma i due insistono per sposarsi. Hanno dei figli e crescono la loro famiglia.
Le sottotrame includono un ragazzo che fa una commissione, una mosca vivente rinchiusa in una trottola, tre sassi che la gente cerca di colpire con un solo lancio, un uomo che si mutila per non dover combattere in guerra, saccheggi mentre gli Stati Uniti invadono la Sicilia, la realizzazione di abiti da un paracadute americano e la figlia di Peppino che dà del fascista al padre per non averle permesso di indossare una minigonna.
La trama principale del film è legata alla storia della sinistra italiana, in particolare del Partito Comunista, di cui Peppino è membro da sempre. Il film racconta la sua lotta contro le ingiustizie e la sua disillusione di fronte alla corruzione e ai compromessi dei suoi colleghi politici.