Spagna intorno al 1900. Elisa e Marcela si amano fin dai tempi della scuola. In un'epoca in cui l'amore lesbico è considerato un sacrilegio, queste donne rifiutano di separarsi e questo le espone a grandi pericoli. Un inno alla passione, alla dignità e alla resistenza.
Elisa & Marcela (in spagnolo: Elisa y Marcela) è un film drammatico biografico spagnolo del 2019 diretto da Isabel Coixet. Interpretato da Natalia de Molina e Greta Fernández, la trama riguarda la storia di Elisa Sánchez Loriga e Marcela Gracia Ibeas, due donne che si sono finte una coppia eterosessuale per sposarsi nel 1901 nella Chiesa di San Giorgio a A Coruña, diventando il primo matrimonio omosessuale registrato in Spagna.
Una giovane donna si reca a casa di Marcela nella provincia di Chubut, in Argentina. Dopo un pasto, Marcela inizia a raccontare la sua storia di 27 anni fa.
L'anno era il 1898. Marcela frequenta una scuola cattolica a A Coruña, dove incontra Elisa, una studentessa più grande. Le due stringono una rapida amicizia.
Le due ragazze trascorsero una giornata di svago sulla spiaggia, dove Elisa disse che era stato il giorno più felice della sua vita. Il padre tradizionale di Marcela divenne sempre più sospettoso della relazione delle due ragazze e mandò Marcela in collegio a Madrid. La distanza non fermò la loro relazione e si scrissero lettere durante il periodo di lontananza.
Tre anni dopo entrambe erano insegnanti a Cuoso, in Galizia, dove iniziarono a vivere insieme. Gli abitanti del villaggio però si insospettirono e aggredirono Elisa.
I due escogitarono un piano di fuga. Elisa partì per qualche giorno e tornò vestita da uomo, assumendo l'identità del suo defunto cugino Mario. Nel frattempo, Marcela si fece ingravidare dal taglialegna locale Andrés.
Marcela e "Mario" furono sposati dal prete locale. Gli abitanti del villaggio diventarono sempre più violenti e una folla attaccò la loro casa.
Fuggirono in Portogallo dove fecero lavori saltuari per ottenere un biglietto per l'Argentina. Furono arrestati e Marcela diede alla luce una bambina, Ana. Le autorità spagnole volevano estradarli, dove avrebbero rischiato dai 10 ai 20 anni di carcere. Il governatore non volle farlo e ordinò al direttore di lasciarli andare. Marcela non voleva che Ana crescesse discriminata per il fatto di avere genitori gay, così lasciò Ana alle cure del direttore e di sua moglie.
Tornando al presente, in Argentina, la giovane donna che ora conosciamo come Ana, chiese a Marcela se ne valesse la pena. Marcela non rispose, anzi andò a salutare Elisa che era appena tornata a casa.
In un post scriptum si legge che il matrimonio tra persone dello stesso sesso è stato legalizzato in Spagna nel 2005.