Cercano i sopravvissuti tra le macerie mentre le bombe cadono ancora. Questi uomini ordinari sono eroi straordinari.
“Caschi Bianchi” è un corto-doc targato Netflix, che racconta quella che è la straziante situazione in Siria, continuamente sotto bombardamenti.
Il nome del documentario deriva proprio da quello dell'omonima dall'associazione di volontariato,che opera a livello internazionale per quanto riguarda missioni di promozione della pace,
diritti umani e sviluppo e cooperazione tra popoli.
In questo docu-film, i “Caschi Bianchi” seguono l'operato di tre soccorritori volontari ad Aleppo, città siriana fra le più devastate dalla guerra e dai bombardamenti.
Si tratta di uomini semplici, comuni, ma che ogni giorno rischiano la propria vita per salvarne delle altre. Ogni giorno, centinaia di civili rimangono uccisi, feriti e intrappolati sotto le macerie di quella Aleppo che oramai, può essere considerata una città fantasma.
I volontari de i Caschi Bianchi, non appena vengono sganciate le bombe, si precipitano nei luoghi interessati, portano in salvo i feriti, recuperano i morti e soprattutto, scavano sotto le macerie per tirar fuori chi vi è rimasto intrappolato.
Nessuno si salva dal fuoco delle bombe (russe, per la maggiore) donne, uomini, bambini e anche neonati.
Particolarmente toccante è la parte in cui viene filmato l'estrazione da un cumulo di macerie di un neonato, rimasto intrappolato per molte ore. I Caschi Bianchi scavano con tutta la loro forza, anche a mani nude, per cercare di tirar fuori vivo quel bambino.
Ci riescono. Lo estraggono salvo. Scatta la commozione collettiva.
Quel bambino sarà poi soprannominato “Bimbo del Miracolo”, quel miracolo così grande che ce lo mostrerà, a fine documentar, cresciuto. Un bel bambino sano e in salute di quasi due anni.
Ci sono purtroppo anche storie che finiscono male, alle quali i Caschi devono assistere quotidianamente: bambini che piangono sopra i corpi dei genitori. Genitori che perdono figli.
Gli stessi volontari perdono familiari, perchè sotto le bombe ci finiscono anche gli ospedali.
Caschi Bianchi, che vedono morire altri Caschi Bianchi.
Dal 2013 ad oggi, sono morti oltre 130 Caschi Bianchi durante le operazioni di soccorso.
Ma per questi 130 morti, oltre 50.000 vite sono state salvate.
La Siria, Aleppo, sono un cumulo di macerie. Oramai non fa neanche più notizia il fatto che vengano bombardati ospedali. E' diventata una cosa "normale". Ma non è così e non deve essere così.
Il motto di questo documentario è “Salvare una vita è salvare l'umanità intera.” e come dargli torto?
Un corto-doc da vedere, perchè mostra persone comuni, come ognuno di noi, che diventano eroi.
Eroi di cui nessuno parla....ma ci sono! Esistono.
Consiglio vivamente la visione di questo documentario a tutti. La cosa che più mi ha colpita di Caschi Bianchi, è il messaggio di speranza che viene trasmesso, nonostante tutta la devastazione e la morte che si vede nel film. Questi incredibili volontari, ci insegnano che, la speranza è tutto. La speranza è l'unica cosa a cui aggrapparsi. E funziona. Perchè il pianto di un bambino vivo, sotto un cumulo di macerie ti fa sperare che non tutto è perduto: la vita è la speranza più grande e preziosa.